Lupo Gino al castello... ma tutto cominciò così.

Lupo Gino e la combriccola… di Marne

 

E’ cominciato tutto con un messaggio della mia amica libraia Laura: “A Marne cercano una maestra…dò il tuo numero?”

Dopo aver trascorso sei mesi nella scuola dell’infanzia di Filago, un tempo trascorso ad assaporare l’amicizia, la coerenza, la sincerità, la condivisione di chi apre le porte e il cuore ai bambini, mi ero detta: “Ora torno a raccontar fiabe” Ma a quel messaggio ho risposto: Sì.

 

Fine estate, vestito nero contestato in seguito da mia figlia: “Mamma non ti prenderanno mai! Dovevi andare tutta colorata”, ho incontrato chi ama bambini e luoghi d’incanto. In quel breve incontro c’era risonanza d’intenti e di prospettive: un progetto condiviso di dedizione e cura, di sincerità e di comunione.

 

La scuola di Marne, incastonata tra un castello e un borgo medioevale, è un posto dove poter sfoderare arte e libri, dove coltivar sorrisi e schiudere bambini al loro futuro migliore.

 

C’era un piccolo lupo blu nascosto tra i bambini, solo loro l’hanno potuto scovare così com’era, io l’avevo solo intravisto.  Un lupo nato da un gioco quasi alchemico, un cerchio, una bottiglia che gira e che si ferma esattamente dove serve.

 

Un lupo che i bambini hanno deciso essere buono, per sconfiggere la cattiveria, i luoghi comuni, abbattere le diversità e i preconcetti.

 

Un piccolo lupo che prende il tè con i suoi amici del bosco ma che una mattina… le prende di santa ragione da tutti!

 

Ma l’amicizia vince la cattiveria. Questo è ciò che Gino ci insegna in maniera piuttosto convincente, al punto tale che chi lo leggerà, sono certa, farà suo questo slogan.

 

Serve fiducia nel bene che è in noi, nel bene, che malgrado tutto ciò che ci circonda, è comunque attorno a noi. Proprio come nelle fiabe.

 

Lo sanno anche i piccoli che hanno scritto questa storia, con cui abbiamo vinto il premio Andersen, baia delle favole di Sestri Levante e che domenica 23 ottobre si è trasformato in un libro.

 

 

C’era tutto Marne e un pezzetto di Filago al castello ad accoglierlo e .. sbirciarlo.

Decine di bambini e adulti lo hanno “adottato” e molte maestre lo hanno preso per raccontarlo.

Il nostro Lupo è stato accolto dal sindaco Daniele, dall’assessore Anna, dalla contessa Maria Pia Colleoni (qua il cognome ce lo devo proprio mettere), Don Adriano, Don Ferruccio.

C’erano tutti i piccoli autori che hanno firmato le copie come delle vere star!

 

Il libro è dedicato alle signore e i signori dei Casoncelli di Marne, a chi c’è a chi c’è stato.

 

Il castello ci ha accolto e il personale ha preparato per noi un buffet da... sposi e una fantastica torta!

E infine il giocoliere Gabriele ci ha incantato con le sue esilaranti peripezie.

Non è mancato neppure il fans club di Lupo Gino con tanto di sciarpetta, insomma non ci siamo fatti mancare proprio niente!

 

Ora lupo Gino sonnecchia dentro il suo libro, ma se lo apri, scoprirai un fiore che fa sbocciare l’amicizia e vince la cattiveria. Il mondo cambia anche così, con una fiaba che t’insegna che il bene trionfa sul male. I bambini lo insegnano e noi ci inchiniamo per una volta a loro sapere più profondo, quello che  dimora silenzioso in noi e che una fiaba, nata tra un castello e una chiesa romanica ci rivela.

 

 

Ringraziamenti

Ho da sempre ringraziato tutti e dedicato libri e successi a chi ha contribuito a essi.

Ma questa volta lo farò a chi mi sta vicino e dò quasi per scontato.

A Cristina dell’infanzia di Marne. Spesso la contemplo per i suoi modi gentili e dolci, per la sua arte che intinge luoghi e progetti della scuola e per la sua bravura anche con le carte-scartoffie dove io m’incarterei senza via di fuga!A Linda dell’infanzia di Filago, per aver creduto in me quando neppure io ci credevo più e per tutto ciò che osservandola e ascoltandola mi ha insegnato.